Le persone che sono vittime di stalking, di violenza domestica e simili, devono chiedere aiuto e seguire subito i consigli seguenti, dati dagli esperti dei centri antiviolenza e ance delle investigazioni private. È infatti molto frequente che le un investigatore privato Roma intervenga in questi casi.
Richiedere un’ordinanza restrittiva. La prima cosa da fare quando si è vittima di violenza domestica, fisica manche solo psicologica, è richiedere un’ordinanza restrittiva. Basta andare alla polizia e denunciare al persona. Per avere un appoggio professionale si può chiamare anche un investigatore privato Roma che sa come muoversi in questo ambiente. Ogni aggressione e violazioni dell’ordinanza deve poi essere denunciata per delineare il profilo dello stalker.
Cambiare la serratura alla porta. Dopo aver richiesto l’ordinanza restrittiva, si deve immeritamente cambiare la serratura della porta e chiudere fuori il violento. Tutto il supporto che serve in questi delicati casi lo si trova grazie ai centri antiviolenza, alle forze dell’ordine e anche agli esperti in investigazioni private.
Modificare abitudini. È fondamentale per le vittime cambiare abitudini, modificare i soliti percorsi e rendersi meno rintracciabili. Chi segue ogni giorno una routine nota e conosciuta è più a rischio di aggressione.
Registrare ogni conversazione. Chi è vittima di stalking si deve rivolgere a un investigatore privato Roma che fornisce di un registratore. In questo modo, si riescono a registrare tutte le conversazioni avvenute che risultarono incriminanti. Anche messaggi, chat, mail etc. sono tutte da tenere salvate perché costituiscono una prova da presentare al giudice.
Avvisare tutti. Non bisogna vergognarsi di esser vittime e per la sicurezza di sé, ma anche di aprenti ed eventuali figli, è necessario avvisare tutti i conoscenti della situazione. Non solo gli amici e i conoscenti, ma anche sul posto di lavoro e a scuola dei bambini per evitare che l’ex possa prelevarli. È anche per la sicurezza dei figli che bisogna denunciare e uscire da questo circolo vizioso e avvisare la scuola che il padre non può venire a prenderli e, se ci prova, il corpo docente e le insegnanti devono chiamare le forze dell’ordine.